Libri e Irlanda: 5 consigli per la lettura

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Cinque consigli per la lettura, dedicati a chi vuole arrivare preparato alla prossima stagione cinematografica e a chi semplicemente, come noi, ama l’Irlanda e la sua storia.

 

BROOKLYN di Colm Tóibín

La storia della giovane Eilis, che negli anni 50 lascia Enniscorthy per cercare lavoro a New York, arriva al cinema con il film omonimo di John Crowley, su sceneggiatura di Nick Hornby. Presentato al Sundance Film Festival 2015, Brooklyn uscirà nelle sale americane a fine anno. La protagonista è Saoirse Ronan; al suo fianco Domhnall Gleeson, Emory Cohen e Julie Walters.

Brooklyn di Colm Tóibín (2009) è pubblicato in Italia da Bompiani.

 

ROOM di Emma Donoghue

Il nuovo film del nostro amato Lenny Abrahamson è tratto da Room di Emma Donoghue, che si è occupata personalmente dell’adattamento: un bambino (il piccolo Jacob Tremblay) nasce e cresce nella stanza dove viene tenuto prigioniero con la madre (Brie Larson). Del cast fanno parte anche William H. Macy e Joan Allen. Anche per Room, uscita internazionale prevista a fine 2015.

Room (2010) è pubblicato in Italia da Mondadori con il titolo Stanza, letto, armadio, specchio.

 

QUELLI DEL SAN PATRICIO di Pino Cacucci

Seconda metà dell’Ottocento, Veracruz. Il Batallón San Patricio, formato da soldati irlandesi, combatte a fianco dei messicani contro l’esercito degli Stati Uniti. Pino Cacucci (l’autore di Puerto Escondido e La polvere del Messico) racconta la storia del tenente di artiglieria John Riley e della sua amicizia con l’ufficiale di West Point Aaron Cohen.

In libreria da pochi mesi con Feltrinelli.

 

L’ISOLA CHE SCOMPARE. VIAGGIO NELL’IRLANDA DI JOYCE E YEATS
di Fabrizio Pasanisi

«Per chi fosse interessato al rapporto tra l’isola di smeraldo, i suoi luoghi, la sua gente e gli scrittori, è fortemente consigliato il libro L’isola che scompare di Fabrizio Pasanisi, viaggio appassionato e anche amaro (fin dal titolo) in un mondo davvero a parte: così lo scorso marzo Mauro Gervasini presentava questo volume su Film Tv, la rivista media partner di Irish Film Festa.

Pubblicato da Nutrimenti Editore.

 

RATLINES di Stuart Neville

Di Ratlines ci ha parlato qualche mese fa Stuart Graham (qui l’intervista): il giallista Stuart Neville è infatti lo sceneggiatore del cortometraggio The Good Word, presentato in concorso ad Irish Film Festa 2015, ed è attualmente in produzione una serie televisiva tratta proprio dal suo Ratlines. Il romanzo è ambientato in Irlanda nel 1963, alla vigilia della visita di John Fitzgerald Kennedy, quando un uomo d’affari tedesco viene assassinato.

Al momento non c’è traduzione italiana.


Immagine in alto: kaboompics.com

Song of the Sea di Tomm Moore vince l’IFTA 2015 come miglior film

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Song of the Sea di Tomm Moore, presentato lo scorso marzo all’Irish Film Festa, ha ricevuto l’Irish Film and Television Academy (IFTA) Award 2015 come miglior film.

«I filmmaker irlandesi dimostrano di saper vedere l’animazione come un mezzo e non come un genere», scrive Tomm Moore.

Tra i premiati nella serata degli IFTA, che si è tenuta a Dublino domenica 24 maggio, troviamo anche altri ospiti di Irish Film Festa 2015: Lenny Abrahamson, miglior regista per Frank, Terry McMahon e Moe Dunford, rispettivamente miglior sceneggiatore e miglior attore protagonista per Patrick’s Day.

Frank ha vinto altre due statuette, quella per il miglior attore non protagonista Domhnall Gleeson e quella per la miglior fotografia di James Mather. Patrick’s day ha ricevuto invece un terzo IFTA per il sonoro.

In più, Somewhere Down the Line di Julien Regnard, visto in concorso all’Irish Film Festa, ha vinto come miglior cortometraggio animato.

QUI l’elenco completo dei vincitori.

Congratulazioni a tutti!

 

 

Lenny Abrahamson all’Irish Film Festa 2015

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Lenny Abrahamson [foto: Mario Bodo]

Dopo averne proiettato la filmografia completa nel corso delle passate edizioni, l’Irish Film Festa 2015 ha dato il benvenuto a Lenny Abrahamson: il regista ha incontrato il pubblico domenica 29 marzo dopo la proiezione del suo film più recente, Frank, interpretato da Michael Fassbender (che recita con il volto coperto da una maschera), Domhnall Gleeson, Maggie Gyllenhaal e Carla Azar.

Jon (Gleeson), un giovane aspirante musicista, scopre di non essere all’altezza della situazione quando si unisce a una band di eccentrici performer, i Soronprfbs, guidati dal misterioso ed enigmatico Frank (Fassbender), un genio della musica che si nasconde dietro una enorme testa di cartapesta, e dalla sua terribile partner Clara (Gyllenhaal). La figura di Frank è liberamenbte ispirata a Frank Sidebottom, alter ego del comico e musicista britannico Chris Sievey, e ai cantautori Daniel Johnston e Captain Beefheart. La colonna sonora di Frank è stata composta da Stephen Rennicks.

L’incontro con Lenny Abrahamson alla Casa del Cinema di Roma è stato condotto dal direttore artistico del festival Susanna Pellis e dal musicista Maurice Seezer.

 

IL GENIO E LA FOLLIA

Frank va contro una certa idea, tipica della cultura americana, secondo cui puoi avere o diventare qualunque cosa, basta volerlo. Da qui deriva l’idiozia da X-Factor: persone senza talento e capacità che pensano basti avere passione per arrivare al successo. Jon nel film è proprio questo tipo di persona: ha confuso i valori umani con i traguardi che intende raggiungere – qualcosa che peraltro può capitare a tutti noi. Un altro stereotipo che Frank vuole cancellare è il legame tra genio e pazzia: la mente umana è complessa, e i creativi sono spesso persone che hanno enormi difficoltà a stare al mondo. Il disagio mentale non deve essere visto come qualcosa di cool, perché genera una sofferenza reale. E la sofferenza non è cool. Allo stesso modo, la presunta normalità non rappresenta, come crede Jon all’inizio del film, un ostacolo alla creatività.

 

MICHAEL FASSBENDER: IL VOLTO E LA MASCHERA

La maschera è liberatoria: ci si può nascondere e proiettare sulla maschera, di volta in volta, la parte di sé che si preferisce. Il volto delle star, in particolare di quelle come Michael che sono considerate dei sex symbol, si trasforma spesso in un’immagine di proprietà del pubblico, e si fa fatica a vederlo ancora come un vero volto semplicemente umano. In Frank, grazie alla maschera, vediamo solo le capacità interpretative di Michael Fassbender. Per quanto riguarda l’impatto che lui ha sul pubblico femminile, vi dico solo che andare in giro con Michael è come trovarsi in Gli uccelli di Hitchcock, solo che nel nostro caso gli “uccelli” sono le fan, attratte da una forza irresistibile. Da uomo, per me, è un’esperienza piuttosto umiliante (ride, ndr).

 

LA MUSICA E IL PROCESSO CREATIVO

Non volevamo che Frank fosse un musical, piuttosto un film nel quale la musica e il processo creativo che c’è dietro apparissero realisticamente come parte integrante della storia e dei personaggi. Per ottenere questo risultato era necessario non essere troppo rigidi, ma allo stesso tempo non potevamo neanche arrivare sul set e improvvisare, così abbiamo scritto la colonna sonora parallelamente alla sceneggiatura, identificandoci noi per primi con i protagonisti. Ci siamo divertiti molto a trovare ispirazione anche in oggetti apparentemente insignificanti. La parte più difficile, sia in fase di scrittura che di riprese, è stata la canzone finale, I Love You All: Michael l’ha affrontata in modo eccezionale, ha saputo trasmettere tantissime emozioni.

Sapevamo poi di aver bisogno, per i Soronprfbs, di un vero batterista: la sezione ritmica è troppo importante, non poteva essere recitata. Carla Azar si è rivelata una scelta fantastica: lei aveva già ricevuto altre proposte cinematografiche ma non aveva mai accettato. Il personaggio di Nana però le è piaciuto così tanto che a noi ha detto subito sì. E poi c’è Clara, interpretata da Maggie Gyllenhaal, che suona il theremin. Nella prima stesura della sceneggiatura il personaggio si chiamava Klaus in omaggio a Klaus Kinski: un personaggio aggressivo, che incute timore. E dato che lei rifiuta completamente la musica commerciale, le abbiamo messo in mano il theremin, uno strumento che difficilmente vedremmo in una pop band. Maggie ha impiegato sei mesi per imparare a suonarlo, anche lei è stata bravissima: è una persona meravigliosa, la definirei nobile.

 

Lenny Abrahamson incontra il pubblico al Biografilm di Bologna

abrahamson-biografilmLo scorso fine settimana Lenny Abrahamson è stato ospite del Biografilm Festival – International Celebration of Lives di Bologna per l’anteprima italiana di Frank, il suo ultimo film interpretato da Domhnall Gleeson, Michael Fassbender e Maggie Gyllenhaal.

Al regista irlandese è stata dedicata anche una mini-retrospettiva, con proiezione di Adam & Paul (proposto da Irish Film Festa nel 2007) e What Richard Did (nel nostro Speciale San Patrizio 2013).

Frank sarà distribuito prossimamente nei cinema italiani da I Wonder Pictures: «Non è un film facile da vendere, me ne rendo conto — commenta Abrahamson durante l’incontro con il pubblico di sabato pomeriggio — anche perché non ha un genere definito: è un thriller? Una commedia? Un film drammatico? Voglio che il pubblico costruisca un legame con i personaggi in modo sottile e graduale, non mi interessa rendere subito tutto chiaro. E amo le storie in bilico tra ironia e tristezza. La vita stessa, del resto, è piena di ironia».

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Come mai per il ruolo del protagonista mascherato ha scelto Michael Fassbender?
Non è stata una decisione presa a tavolino, del tipo: hey Michael, cosa possiamo inventarci? C’era queste sceneggiatura di Jon Ronson e Peter Straughan — liberamente ispirata alla figura di Frank Sidebottom, alter ego del comico Chris Sievey — che Michael aveva letto e apprezzato, e così il suo agente mi ha fatto contattare. All’inizio non ci credevo. E in una prima fase pensavo che forse sarebbe stato meglio far interpretare Frank a un attore poco noto, ma Michael era perfetto. E aveva una visione della storia e del personaggio molto vicina alla mia.
Lui non è solo l’ottimo attore drammatico che tutti conosciamo, è anche un comedian, uno showman, e la maschera di Frank ha contribuito a mettere in luce queste sue qualità.
Ormai dice che vorrebbe indossare una maschera in ogni film.

Frank nel film è leader e cantante dei Soronprfbs: le canzoni che ascoltiamo eseguite dalla band sono tutte originali?
Sì, sono state composte appositamente per il film, ed è lo stesso Michael Fassbender a cantarle. Presto pubblicheremo la colonna sonora completa e troverete come bonus track anche un altro pezzo cantato da Michael ma non inserito nel montaggio finale.

E il personaggio di Jon, l’aspirante musicista interpretato da Domhnall Gleeson che entra a far parte dei Soronprfbs?
Jon è un ragazzo comune che desidera essere cool. È convinto di non avere una vita abbastanza originale per essere un vero artista, sogna l’anticonformismo ma si dimostra spesso intimamente conformista. L’incontro con Frank gli dimostra che il disagio mentale, comunemente associato al genio, non ha nulla di attraente ma è solo semplice sofferenza.

Frank di Lenny Abrahamson al Biografilm di Bologna

frank-biografilmFrank del regista irlandese Lenny Abrahamson è il film di chiusura della 10a edizione di Biografilm Festival – International Celebration of Lives, che si svolge a Bologna fino al 16 giugno.

Il film, presentato in anteprima al Sundance Film Festival, è liberamente ispirato al personaggio di Frank Sidebottom, alter ego del comico e musicista britannico Chris Sievey.

Jon è un giovane aspirante musicista che fatica a sfondare e a trovare una sua voce. Ma le cose cambiano quando si unisce ai Soronprfbs, una band d’avanguardia dal nome impronunciabile e dai modi alquanto inusuali. Il leader del gruppo, il misterioso Frank, è un artista di grande talento, un vero genio della musica. Ha solo un vezzo, che lo rende ancora più indecifrabile: indossa costantemente una gigantesca maschera di cartapesta.

Nel cast Michael Fassbender nei panni di Frank, Domhnall Gleeson e Maggie Gyllenhall.

Abrahamson sarà al Biografilm anche per la masterclass di sabato 14 giugno al Cinema Lumière.

Il suo film precedente What Richard Did è stato proposto da Irish Film Festa in occasione dello speciale San Patrizio 2013 mentre Adam & PaulGarage erano rispettivamente nel programma del 2007 e in quello del 2008.

Irish Film Festa sarà presente a Bologna questo fine settimana anche per partecipare alla cerimonia conclusiva del concorso Festival of Festivals.

“What Richard Did” di Lenny Abrahamson sul settimanale FilmTV

What Richard Did di Lenny Abrahamson

Questa settimana la rubrica Scanners – Caccia all’inedito della rivista FilmTv è dedicata a What Richard Did di Lenny Abrahamson: il film, scrive Mauro Gervasini, «conferma la bravura di un regista e la vivacità del cinema irlandese, che senza avere mezzi esagerati e nel bel mezzo di una crisi economica devastante, riesce comunque a essere prolifico e intrigante».

What Richard Did ha vinto in patria cinque premi IFTA – Irish Film & Television Academy (miglior film, regia, attore protagonista Jack Reynor, sceneggiatura e montaggio), è stato presentato fuori concorso al Torino Film Festival 2012 ed è l’unico film irlandese preselezionato per gli European Film Awards di quest’anno.

Irish Film Festa lo ha proposto a marzo in occasione dello speciale San Patrizio mentre Adam & PaulGarage, sempre di Abrahamson, erano rispettivamente nel programma del 2007 e in quello del 2008.

FilmTv n. 43 è in edicola da oggi. Qui una scansione dell’articolo.

Anche “What Richard Did” di Lenny Abrahamson ad IRISHFILMFESTA per San Patrizio

JackReynorIFTA20132101116705Sarà What Richard Did, ultimo film di Lenny Abrahamson, a chiudere la giornata di proiezioni IRISHFILMFESTA per San Patrizio (17 marzo)  alla Casa del Cinema.

Il film, che ha appena ricevuto cinque premi IFTA in Irlanda – miglior film, regia, attore protagonista, sceneggiatura e montaggio – è il terzo lungometraggio di Abrahamson, senza dubbio il maggior talento del New Irish Cinema.

Basato sul romanzo Bad Day in Blackrock di Kevin Power, What Richard Did esplora il dramma di un giovane della ricca borghesia dublinese la cui vita perfetta è rovinata da un improvviso atto di violenza. Nel ruolo del titolo, la sorprendente performance del giovane Jack Reynor lo ha già reso una stella nascente del cinema internazionale, assicurandogli una scrittura in Transformers 4 di Michael Bay.

(foto: Jack Reynor con il premio IFTA)