Giunge all’11a edizione IRISH FILM FESTA, il festival interamente dedicato al cinema irlandese che quest’anno si terrà dal 21 al 25 marzo 2018, come di consueto alla Casa del Cinema di Roma.
“Mentre il cinema irlandese continua a crescere e sorprendere, il nostro festival accoglie con soddisfazione un numero sempre maggiore di film e filmmakers che arrivano anche dal Nord Irlanda. Del resto, IRISH FILM FESTA ha sempre guardato all’Irlanda come a un’isola artisticamente unita, siamo stati una manifestazione All Ireland fin dalla prima edizione”, commenta il direttore artistico Susanna Pellis.
IRISH FILM FESTA dedica, come sempre, ampio spazio ai cortometraggi: alla sezione concorso nata nel 2010 e che quest’anno comprende sedici opere, si affianca Making Shorts, un panel di approfondimento sul settore del cortometraggio nell’industria cinematografica irlandese e nordirlandese al quale parteciperanno registi, distributori e professionisti del settore. Fuori concorso sarà inoltre presentato il cortometraggio d’animazione in gaelico An Béal Bocht (The Poor Mouth) di Tom Collins, tratto dall’omonimo racconto di Flann O’Brien e premiato al Galway Film Fleadh 2017.
Tra i lungometraggi in programma all’11a edizione di IRISH FILM FESTA, vedremo invece Song of Granite di Pat Collins: un’originalissima rivisitazione del genere biopic applicata alla vita e all’arte del cantante irlandese Joe Heaney (1919 – 1984). Definito da Variety “solenne, commovente e sorprendentemente radicale”, Song of Granite ha vinto il premio per la migliore fotografia (di Richard Kendrick) al Galway Film Fleadh 2017, e ha ricevuto tre candidature agli IFTA – Irish Film & Television Awards, tra cui quella come miglior film.
Ispirato a vicende reali è anche Maze di Stephen Burke, sull’evasione di 38 detenuti repubblicani dal carcere di Long Kesh nel 1983. Saranno al festival il regista, la produttrice Jane Doolan e il protagonista Barry Ward (lo ricordiamo in Jimmy’s Hall di Ken Loach, Pursuit di Paul Mercier visto all’IFF due anni fa, L’accabadora di Enrico Pau). Maze ha ottenuto un grande successo di pubblico in Irlanda (è al momento il film irlandese ad aver incassato di più nel primo fine settimana in sala, record precedentemente detenuto da Room di Lenny Abrahamson) ed è stato candidato a quattro premi IFTA.
No Party for Billy Burns, scritto e diretto dall’esordiente Padraig Conaty, è un western contemporaneo ambientato nella cittadina di Cavan, al confine con l’Irlanda del Nord. Conaty sarà presente al festival anche con You’re not a Man at All, uno dei cortometraggi in concorso.
In anteprima italiana vedremo Kissing Candice, film d’esordio della regista di videoclip musicali Aoife McArdle appena passato al Toronto Film Festival e alla Berlinale. Kissing Candice fonde con efficacia realtà, sogno e immaginazione nel mettere in scena le fantasie di un’adolescente. Nel ruolo del padre della protagonista, l’attore nordirlandese John Lynch.
Il documentario Rocky Ros Muc di Michael Fanning racconta la vita e la carriera sportiva di Sean Mannion, pugile irlandese emigrato dal Connemara a Boston negli anni 70. Rocky Ros Muc è stato presentato all’Irish Film Festival di Boston e ha vinto il premio per il miglior documentario al Galway Film Fleadh 2017.
Handsome Devil è il nuovo film scritto e diretto da John Butler, di cui IRISH FILM FESTA aveva già presentato The Stag (The Stag – Se sopravvivo mi sposo, 2014); Handsome Devil è un delicato racconto di formazione ambientato in collegio, fra studio, rugby e importanti prese di coscienza. A fianco dei due giovani protagonisti Fionn O’Shea e Nicholas Galitzine, spiccano Andrew Scott e Moe Dunford nel ruolo degli insegnanti.
Non si interrompe il legame tra IRISH FILM FESTA e Cartoon Saloon, lo studio d’animazione con sede a Kilkenny sempre più apprezzato a livello internazionale: dopo The Secret of Kells (2009) e Song of the Sea (La canzone del mare, 2014), al festival sarà proiettato The Breadwinner di Nora Twomey. Accolto con entusiasmo nel circuito dei festival e candidato agli Oscar 2018, The Breadwinner è tratto dal romanzo omonimo della canadese Deborah Ellis (pubblicato in Italia da BUR col titolo Sotto il burqa) e vede protagonista Parvana, una ragazzina afghana che vive sotto il regime talebano. Il film di Nora Twomey, che ha coinvolto nella produzione anche Angelina Jolie, è un’ode al potere delle storie e dell’immaginazione, portata sullo schermo attraverso un approfondito lavoro di ricerca sulla cultura visiva e favolistica dell’Afghanistan.
Nell’ambito della nuova sezione #IFFbooks, dedicata alla letteratura irlandese, IRISH FILM FESTA presenterà infine My Astonishing Self: Gabriel Byrne on George Bernard Shaw, un documentario realizzato da Gerry Hoban per RTÉ (la televisione pubblica irlandese) e BBC in cui il celebre attore Gabriel Byrne guida gli spettatori alla scoperta della vita e delle opere di Shaw. A Gabriel Byrne, che proprio quest’anno ha ricevuto il premio IFTA alla carriera, si lega anche la scelta dell’Irish Classic, Into the West (Tir-na-nOg – È vietato portare cavalli in città, 1992): scritto da Jim Sheridan e diretto da Mike Newell, il film è una fiaba moderna ambientata nel mondo dei Traveller, l’etnia nomade irlandese. Nel cast, oltre a Byrne, anche Ellen Barkin, Colm Meaney e Brendan Gleeson.
#IFFbooks prevede poi un incontro con il pluripremiato scrittore irlandese Paul Lynch, autore di tre romanzi: Red Sky in Morning (Cielo rosso al mattino, 2013), pubblicato in Italia l’anno scorso dalla casa editrice 66thand2nd, The Black Snow (2014) e Grace (2017). Lo stile di Lynch, paragonato a quello di Seamus Heaney e Cormac McCarthy, ha ricevuto apprezzamenti da affermati scrittori irlandesi come Sebastian Barry e Colm Tóibín.
I film di IRISH FILM FESTA 2018
• Handsome Devil di John Butler
• Kissing Candice di Aoife McArdle
• Maze di Stephen Burke
• My Astonishing Self: Gabriel Byrne on George Bernard Shaw di Gerry Hoban
• No Party for Billy Burns di Padraig Conaty
• Rocky Ros Muc di Michael Fanning
• Song of Granite di Pat Collins
• The Breadwinner di Nora Twomey
• Irish Classic, Omaggio a Gabriel Byrne: Into the West di Mike Newell
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