Giunge alla decima edizione Irish Film Festa, il festival interamente dedicato al cinema irlandese che quest’anno si terrà dal 30 marzo al 2 aprile 2017, come di consueto alla Casa del Cinema di Roma.
Tra i lungometraggi in programma quest’anno vedremo in anteprima italiana il documentario Bobby Sands: 66 Days di Brendan J. Byrne, dedicato ai sessantasei giorni di sciopero della fame che nel 1981 portarono alla morte di Bobby Sands nel carcere di Long Kesh.
Il film analizza il valore simbolico e culturale del digiuno nel contesto storico-politico irlandese e si basa sui diari tenuti in carcere dallo stesso Bobby Sands, affidandone la lettura all’attore Martin McCann, atteso come ospite al festival: “Quelle parole mettono la sua voce al centro del film e ci portano nella sua mente – spiega il regista – l’unico posto nel quale Sands ha trovato la libertà”. 66 Days è stato presentato l’anno scorso al Galway Film Fleadh e al festival internazionale del documentario Hot Docs di Toronto.
Alla proiezione di 66 Days parteciperà anche il giornalista Riccardo Michelucci, autore del saggio di recente pubblicazione Bobby Sands. Un’utopia irlandese (Edizioni Clichy).
La storia dei Troubles nordirlandesi e la loro rappresentazione cinematografica in opere come Angel, Una scelta d’amore (Some Mother’s Son), Niente di personale (Nothing Personal), The Boxer, Hunger, e altre, saranno inoltre al centro di una conferenza che terrà al festival il prof. Martin McLoone (University of Ulster, Emeritus).
Martin McCann, che abbiamo visto l’anno scorso in The Survivalist di Stephen Fingleton, è anche interprete e co-regista di Starz, uno dei cortometraggi in concorso. La sezione competitiva di Irish Film Festa presenta quest’anno quindici corti che spaziano tra vari generi e tecniche di realizzazione (animazione, documentario, horror, thriller — qui l’elenco completo delle opere selezionate).
LA SCHEDA DEL FILM
BOBBY SANDS: 66 DAYS (Irlanda del Nord, Irlanda, USA, Danimarca, Svezia 2016) – Documentario
Regia: Brendan J. Byrne; sceneggiatura: Brendan J. Byrne; fotografia: David Barker; montaggio: Paul Devlin; musica: Edith Progue; animazioni: Peter Strain, Ryan Kane; scenografia: David Craig; produttori: Trevor Birney, Brendan J. Byrne; produttore esecutivo: Alex Gibney; produzione: Fine Points Films, Cyprus Avenue Films. Durata: 105’
Voce narrante di Martin McCann
Nella primavera del 1981, lo sciopero della fame portato avanti per sessantasei giorni dall’attivista repubblicano Bobby Sands attirò l’attenzione del mondo sulla causa nordirlandese. Il documentario 66 Days prende in esame la straordinarietà della vita e della morte di Bobby Sands, a trentacinque anni dal suo estremo sacrificio. Il film fa uso di testimonianze dirette, materiali d’archivio inediti e animazioni, per ricostruire la genesi di una grande figura di martire e, parallelamente, un momento di grande cambiamento nella storia irlandese del ventesimo secolo, le cui conseguenze si fanno sentire ancora oggi.
Brendan J. Byrne è un filmmaker di lunga esperienza, specializzato in documentari e lungometraggi. Per più di vent’anni ha realizzato documentari televisivi di altissimo livello in Irlanda e nel Regno Unito, per la BBC, C4 e RTÉ. Tra i suoi lavori Breaking the Silence (2010), che affronta il tema dell’elaborazione del lutto nelle famiglie colpite da un suicidio. Jump, il suo primo lungometraggio da produttore, è stato selezionato dal prestigioso Toronto International Film Festival nel 2012. 66 Days è il primo documentario del quale firma la regia.