Un uomo si sveglia nella sua automobile, è disorientato, non ricorda come sia finito lì in mezzo al nulla: Today è uno dei cortometraggi in concorso alla 10a edizione di Irish Film Festa (dal 30 marzo al 2 aprile, Casa del Cinema).
Ne abbiamo parlato con il regista Tristan Heanue, che compare come attore in altri due corti selezionati per la competizione di quest’anno: Gridlock e Blight. In Today dirige invece gli straordinari John Connors e Lalor Roddy.
Le interpretazioni di John Connors e Lalor Roddy sono davvero potenti: come hai lavorato con loro su questi ruoli così impegnativi? E come mai hai scelto di non apparire nel film, pur essendo anche tu un attore?
Con John Connors avevo già discusso a lungo del personaggio, dal momento che lui faceva parte del progetto prima ancora che scrivessi la sceneggiatura: gli avevo proposto la scena iniziale e gli era piaciuta subito, così quando gli ho detto che mi sarei occupato della regia, ma non avrei recitato, mi ha fatto sapere che sarebbe stato felice di avere lui la parte. Quando siamo arrivati sul set John era già preparatissimo.
Con Lalor Roddy invece ho avuto a disposizione meno tempo, ci siamo incontrati solo il giorno prima dell’inizio delle riprese, ma conoscevo bene il suo straordinario talento d’attore ed ero convinto che avrebbe saputo far suo il personaggio ed interpretarlo nel migliore dei modi. Non abbiamo fatto prove, perché volevo conservare un senso di estraneità tra John e Lalor, e infondere così freschezza e spontaneità alle loro scene. Hanno dimostrato di avere un grande rispetto l’uno per l’altro, entrando in connessione a un livello profondo, tanto che a volte mi sembrava di barare perché non avevo praticamente bisogno di dirigerli, ma del resto è ciò che accade quando lavori con grandi attori: li collochi nel giusto ambiente e li lasci recitare.
Non ho mai pensato di essere adatto per interpretare il protagonista, fin dal primo momento ci ho visto John. Avevamo già lavorato insieme per un altro cortometraggio, e avevamo avuto la possibilità di parlare a lungo di salute mentale e delle nostre esperienze. Insomma, doveva essere lui. In questo modo mi sono anche potuto concentrare al massimo sulla regia, ci tenevo molto visto che per me era la prima volta.
Dove è stato girato il film?
A Derryinver, dalle parti di Letterfrack in Connemara, nella contea di Galway. La fattoria che si vede nel film è di mio padre e la strada passa proprio sotto la casa, insomma non abbiamo dovuto spostarci molto per raggiungere le location.
Puoi dirci qualcosa su Eimear Ennis Graham che ha curato la fotografia?
Eimear è stata importantissima, ho scelto di averla con me per questo progetto fin da quando ho deciso che mi sarei occupato della regia. Siamo amici e ammiro molto il suo lavoro, è stato fantastico collaborare con lei. Mi è stata di grande aiuto perché, come regista esordiente, avevo bisogno di una persona a cui poter fare qualunque domanda senza timore.
E vorrei citare anche Paddy Slattery, il produttore: ha creduto da subito nel progetto ed è riuscito a coinvolgere dei professionisti bravissimi. Sono stato fortunato ad averlo al mio fianco, mi ha dato fiducia anche nei momenti in cui tutto mi sembrava impossibile.