IFF10 — 2015, l’ottava edizione

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“Momenti d’oro: Lenny Abrahamson dà vita a uno degli incontri più brillanti del festival; e Adrian Dunbar, con la sua estemporanea esibizione canora, non gli è da meno.”
 

IRISH FILM FESTA, 8a edizione
26-29 marzo 2015

LUNGOMETRAGGI
An Bronntanas – The Gift, Tom Collins (2014)
Frank, Lenny Abrahamson (2014)
Gold, Niall Heery (2014)
Patrick’s Day, Terry McMahon (2014)
Poison Pen, Steven Benedict, Lorna Fitzsimons, Jennifer Shorthall (2014)
Song of the Sea, Tomm Moore (2014)
’71, Yann Demange (2014)
Adam & Paul, Lenny Abrahamson (2004) – Irish Classic
A City Dreaming, Mark McCauley (2014) – Irish Doc
Brendan Behan – The Roaring Boy, Maurice Sweeney (2014) – Irish Doc
Ballymurphy, Sean Murray (2014) – Special Screening

CORTOMETRAGGI
The Break, Ken Williams, Denis Fitzpatrick (2014)
Coma, Ian Lawton (2013)
Ghost Train, Lee Cronin (2013)
The Good Word, Stuart Graham (2014)
I’ve Been a Sweeper, Ciarán Dooley (2014)
Keeping Time, Steve Woods (2014)
The Measure of a Man, Ruth Meehan (2012)
Novena, Anna Rodgers (2013)
Rúbaí, Louise Ní Fhiannachta (2013)
The Weather Report, Paul Murphy (2014)
Anya, Damien O’Connor (2014)
Deadly, Aidan McAteer (2014)
The Duel, Alex Sherwood, Ben Harper, Sean Muller (2013)
The Ledge End of Phil, Paul Ó Muiris (2013)
Somewhere Down the Line, Julian Regnard (2014)

 
“Diamo il benvenuto innanzitutto – e finalmente – a Lenny Abrahamson, ospite d’onore di questa ottava edizione di Irish Film Festa e nostro beniamino da sempre. Autore fra i più interessanti in Europa, capace di un cinema nitido e intensamente umanista, Abrahamson è il nome di punta del New Irish Cinema, che prese lo slancio proprio dal suo folgorante esordio, dieci anni fa, con Adam & Paul“.

(dal catalogo della 8a edizione di IFF)

 

TOP 10 — Attori irlandesi

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Irish Film Festa arriva alla sua 10a edizione (dal 30 marzo al 2 aprile alla Casa del Cinema di Roma) e abbiamo pensato di festeggiare compilando, in collaborazione con gli amici del festival, una serie di top 10 cinematografiche a tema irlandese: un modo giocoso per celebrare i nostri preferiti nel segno del 10.

Dopo la lista dedicata ai cortometraggi, a cura dei registi in concorso quest’anno, oggi è il turno degli attori: dieci interpreti cinematografici irlandesi scelti dal direttore di Irish Film Festa Susanna Pellis, che per ciascuno ha indicato anche i ruoli e le scene da ricordare. . . .

IFF10 — 2014, la settima edizione

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“È stato l’anno dello spostamento del festival a marzo. E anche l’anno in cui, prendendo spunto da una conversazione con Stuart Graham, abbiamo organizzato il #BelfastDay: omaggio alla vivacità artistica della capitale nordirlandese e alla sua ritrovata serenità.”
 

IRISH FILM FESTA, 7a edizione
27-30 marzo 2014

LUNGOMETRAGGI
Bernadette – Notes on a Political Journey, Lelia Doolan (2011)
Black Ice, Johnny Gogan (2013)
Byzantium, Neil Jordan (2012)
Good Vibrations, Glenn Leybourn, Lisa Barros D’Sa (2012)
Made in Belfast, Paul Kennedy (2013)
Run & Jump, Steph Green (2013)
The Stag, John Butler (2013)
The Callback Queen, Graham Cantwell (2013)
Atlantean, Bob Quinn (1984) – Irish Classic

CORTOMETRAGGI
After You, Damien O’Connor (2012)
Fear of Flying, Conor Finnegan (2012)
Learning to Fish, Teemu Auersalo (2012)
Irish Folk Furniture, Tony Donogue (2012)
Two Wheels Good, Barry Gene Murphy (2012)
I Can’t See You Anymore, Michael Kinirons (2012)
Mechanic, Tom Sullivan, Feidlim Cannon (2013)
Morning, Cathy Brady (2012)
Nocturne Passage, Amy-Joyce Hastings (2013)
Off Your Trolley, Terence White (2011)
Stolen, Yvonne Keane (2013)
The Daisy Chain, Denis Fitzpatrick, Ken Williams (2013)
The Girl, John Hayes (2012)
Tidings, Greg Colley (2013)
Wolkswagen Joe, Brian Deane (2013)

 
“Edizione numero sette di un festival che vuole restare festa, indipendente e informale, concentrato sulla qualità delle scelte e ben deciso a lasciare il red carpet arrotolato in un angolo. La nostra dichiarazione d’intenti riflette, del resto, l’antidivismo tipico del paese che ospitiamo e ritorna nelle pellicole in programma: tutti film indipendenti, espressione dei tanti diversi aspetti dell’Irlanda attuale come del suo cinema in continua, manifesta espansione”.

(dal catalogo della 7a edizione di IFF)

 

IFF10 — 2012, la sesta edizione

Fionnula Flanagan all'Irish FIlm Festa
“Il sorriso di Fionnula Flanagan”
 

IRISH FILM FESTA, 6a edizione
6-9 dicembre 2012

LUNGOMETRAGGI
Grabbers, Jon Wright (2012)
Milo, Berend & Roel Boorsma (2012)
My Brothers, Paul Fraser (2010)
Pilgrim Hill, Gerard Barrett (2012)
Saving the Titanic, Maurice Sweeney (2012)
Shadow Dancer, James Marsh (2012)
Stella Days, Thaddeus O’Sullivan (2011)
Tim Robinson: Connemara, Pat Collins (2011)
The Shore, Terry George (2011)
Some Mother’s Sone, Terry George (1996) – Irish Classic

CORTOMETRAGGI
The Crush, Michael Creagh (2010)
Even Gods, Phil Harrison (2010)
Jonny Boy, Laura Way (2011)
An Rinceoir – A Dancer, Elainne Gallagher (2011)
Riders to the Sea, Orla Walsh (2011)
The Boy in the Bubble, Kealan O’Rourke (2011)
Baby Love, Terence White (2011)
Angel, Ruán Magan (2011)
Rhinos, Shimmy Marcus (2012)
The Girl with the Mechanical Maiden, Andrew Legge (2012)

 
“Si consolida e si arricchisce il progetto artistico che caratterizza IRISH FILM FESTA, nata dall’idea e con l’intento di dimostrare che la vera peculiarità del cinema irlandese è nel suo inesauribile patrimonio di attori. Ancor più delle precedenti, questa edizione si concentra infatti sul loro talento e sul loro lavoro, chiamando a Roma Stuart Graham, Úna Kavanagh, Joe Mullins e Terry McMahon. Attori come capitale culturale dell’isola, anche quando sono in prestito oltreoceano: il nome che resta da fare, e l’appuntamento di maggior richiamo è di certo quello con Fionnula Flanagan, la grande interprete dublinese, fra le più note del panorama mondiale, in arrivo da Los Angeles”.

(dal catalogo della 6a edizione di IFF)

 

Tre domande a… Jack O’Shea, regista di A Coat Made Dark

Intervista a Jack O'Shea - A Coat Made Dark - Irish Film Festa

 
Un uomo segue gli ordini di un cane: deve indossare un misterioso soprabito con impossibili tasche. È la misteriosa trama di A Coat Made Dark, uno dei cortometraggi d’animazione in concorso alla 10a edizione di Irish FIlm Festa (dal 30 marzo al 2 aprile alla Casa del Cinema di Roma).

Ce ne parla il giovane regista Jack O’Shea, i cui lavori sono stati selezionati da vari festival internazionali, incluso l’importante festival dell’animazione di Annecy.

 

Quali tecniche hai usato per l’animazione del corto?

Il corto è realizzato in animazione digitale. Ho sperimentato anche un approccio più tradizionale, utilizzando materiali organici, ma alla fine mi sembrava che la tecnica digitale mi permettesse di catturare con più precisione l’estetica di cui avevo bisogno per il film.

 

La palette cromatica è minimale e molto forte, come l’hai definita?

Gran parte della storia si basa sui non detti, perciò era importante, anche dal punto di vista visivo, nascondere al pubblico ciò che appare sullo schermo attraverso vaste aree nere. In questo modo i dettagli rimasti visibili acquistano una forza maggiore, e al tempo stesso offrono delle suggestioni riguardo a ciò che si cela nell’oscurità.

 

What about the voices of your characters – Hugh O’Connor, Declan Conlon and Antonia Campbell Hughes?

Tutti i personaggi sono molto restii a parlare. Avendo dei dialoghi così limitati, le performance vocali degli attori sono cariche di tensione, e molto attente a particolari quasi impercettibili.

 

IFF10 — 2011, la quinta edizione

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“La prima anti-star del festival: Stephen Rea.”

Susanna Pellis, direttore artistico

 

IRISH FILM FESTA, 5a edizione
1-5 dicembre 2011

LUNGOMETRAGGI
The Butcher Boy, Neil Jordan (1997) – Irish Classic
The Ballad of Des & Mo, James Fair (2010)
The Guard, John Michael McDonagh (2011)
Jack Taylor: The Pikemen, Ken Bruen (2010) – tv movie
One Hundred Mornings, Conor Horgan (2010)
Paradiso, Alessandro Negrini (2010)
Parked, Darragh Byrne (2011)
The Pier, Gerard Hurley (2011)
Rewind, P.J. Dillon (2010)
The Runway, Ian Power (2010)
Single Handed 4 – The Lost Sons, Thaddeus O’Sullivan (2010) – serie tv

CORTOMETRAGGI
Atlantic, Conor Ferguson (2008)
Story of One, Elena Gallotta (2009)
Procrastination, John Kelly (2008)
Shoe, Nick Kelly (2010)
Loft, Gareth Chambers (2010)
Signs, Vincent Gallagher (2010)
Ticket to Ride, Liam Heffron (2010)
The Christening, Oonagh Kearney (2010)
Pentecost, Peter McDonald (2010)
The Situation Is, Robbie Hamilton (2010)

 
“Vale la pena di sottolineare come in cartellone siano presenti per la prima volta diversi film addirittura dell’anno in corso: una dimostrazione del collegamento ormai diretto e consolidato della nostra rassegna con la cinematografia irlandese, che consentirà al pubblico di vedere in anteprima titoli ancora inediti nella stessa Irlanda”.

(dal catalogo della 5a edizione di IFF)

 

TOP 10 — Cortometraggi irlandesi

Top 10 Irish Short Films

Irish Film Festa arriva alla sua 10a edizione (dal 30 marzo al 2 aprile alla Casa del Cinema di Roma) e abbiamo pensato di festeggiare compilando, in collaborazione con gli amici del festival, una serie di top 10 cinematografiche a tema irlandese: un modo giocoso per celebrare i nostri preferiti nel segno del 10.

Iniziamo con la top 10 dedicata ai cortometraggi irlandesi, a cura dei registi dei corti in concorso quest’anno: grazie a Niamh Heery (Pause), Brian Deane (Blight), Cashell Horgan (The Clockmaker’s Dream), Ian Hunt Duffy (Gridlock), Graham Cantwell (Lily), Tristan Heanue (Today), Helen Flanagan (The Debt), Paddy Cahill (Seán Hillen, Merging Views), Sinéad O’Loughlin (Homecoming), Vincent Gallagher (Second to None) e Seán T. Ó Meallaigh (The Court).

 

• CHICKEN, Barry Dignan (2001)

Un corto che in meno di tre minuti riesce a creare un’atmosfera e rendere credibile una relazione tra personaggi forti e realistici.”
— Niamh Heery

 

• THE DOOR, Juanita Wilson (2008)

Un capolavoro assoluto nel campo dei cortometraggi.
— Brian Deane

 

• NEW BOY, Steph Green (2007)

“Notevole per la fotografia, le interpretazioni degli attori e le importanti questioni sociali che affronta.”
— Cashell Horgan

 

• PREY ALONE, James Mather & Stephen St Ledger (2005)

“Un ambizioso film d’azione che mi ha aperto gli occhi sulle possibilità del formato cortometraggio.”
— Ian Hunt Duffy
“Un’opera fantastica e visionaria.”
— Graham Cantwell

 

• RHINOS, Shimmy Marcus (2012)

“Grande interpretazione di Fionn Walton.”
— Tristan Heanue

 

• THE SWING, Damien Dunne (2014)

“Un piccolo film onesto e girato benissimo.”
— Helen Flanagan

 

• TUFTY, Jason & Brendan Butler (2009)

“Tra i corti drammatici è imbattibile.”
— Paddy Cahill

 

• UNDRESSING MY MOTHER, Ken Wardrop (2004)

“Importante per il soggetto e per lo stile.”
— Sinéad O’Loughlin

 

• YU MING IS AINM DOM, Daniel O’Hara (2003)

“I cortometraggi posso farti pensare, e Yu Ming ci riesce molto bene.”
— Vincent Gallagher
“Un’idea semplice ma brillante, e un utilizzo creativo della lingua irlandese.”
— Seán T. Ó Meallaigh

 

• THE CARPENTER AND HIS CLUMSY WIFE, Peter Foott (2004)

Il corto sarà alla 10a edizione di Irish Film Festa come omaggio al regista Peter Foott, presente al festival anche con il suo nuovo film The Young Offenders (2016), e alla voce narrante Jim Sheridan, che incontrerà il pubblico e parteciperà alle proiezioni dei suoi The Boxer (1997) e The Secret Scripture (2016).

“Perla di black Irish humor, questo corto già rivelava, nel 2004, l’energia ritmico-musicale del cinema di Peter Foott, che ritroveremo anche in The Young Offenders.”
Susanna Pellis, direttore di Irish Film Festa

IFF10 — 2010, la quarta edizione

IFF 2010
“L’avvio del concorso dedicato ai cortometraggi e la scoperta di Cartoon Saloon con The Secret of Kells di Tomm Moore.”
 

IRISH FILM FESTA, 4a edizione
24-28 novembre 2010

LUNGOMETRAGGI
Angel, Neil Jordan (1982)
The Escapist, Rupert Wyatt (2008)
Five Minutes of Heaven, Oliver Hirschbiegel (2009)
His & Hers, Ken Wardrop (2009)
Nothing Personal, Urszula Antoniak (2009)
Ondine, Neil Jordan (2009)
Peacefire, Macdara Vallely (2008)
The Secret of Kells, Tomm Moore (2009)
Waveriders, Joel Conroy (2008)

CORTOMETRAGGI
Last Night, Conor Morissey (2006)
An ranger, P.J. Dillon (2008)
The Wednesdays, Conor Ferguson (2008)
The Door, Juanita Wilson (2008)
A Clown’s Requiem, Jason Forde (2009)
The Herd, Ken Wardrop (2009)
The Polih Language, Alice Lyons, Orla McHardy (2009)
Paperman, Richard Kelly (2010)
Lament, Damian Byrne (2010)
Her Mother’s Daughters, Oonagh Kearney (2010)

 
“Una selezione che pesca nel meglio del cinema dell’isola degli ultimi due anni, pellicole che hanno circolato e sono state premiate nei maggiori festival internazionali, eppure sono ancora inedite nelle nostre sale. Di nuovo, spicca l’eterogeneità”.

(dal catalogo della 4a edizione di IFF)

 

IFF10 — 2009, la terza edizione

Hunger all'Irish Film Festa 2009
“Nel 2009 abbiamo mostrato sul grande schermo Michael Fassbender al pubblico italiano che non lo conosceva ancora.”

Susanna Pellis, direttore artistico

 

IRISH FILM FESTA, 3a edizione
27-29 novembre 2009

Eamon, Margaret Corkery (2009)
The Eclipse, Conor McPherson (2009)
Eden, Declan Recks (2008)
Hunger, Steve McQueen (2008)
Isolation, Billy O’Brien (2005)
Kings, Tom Collins (2007)
Kisses, Lance Daly (2008)
Prosperity, Lenny Abrahamson (2007) – miniserie
Pure Mule, Charlie McCarthy, Declan Recks (2005) – miniserie
The Magdalene Sisters, Peter Mullan (2002)

“Si vedranno storie normali che la cura della messa in scena fa sembrare straordinarie, e storie soprannaturali che la solidità della recitazione fa sembrare normalissime. Ci sarà anche – perché non poteva mancare – la storia terrena eppure sovrumana di Bobby Sands, un martirio che in Hunger di Steve McQueen diventa un’opera d’arte addolorata e potente”.

(dal catalogo della 3a edizione di IFF)

IFF10 — 2008, la seconda edizione

Laurence McKeown all'Irish Film Festa 2008
“Le lacrime di Laurence McKeown che ricorda Bobby Sands alla proiezione di H3.”

Susanna Pellis, direttore artistico

 

IRISH FILM FESTA, 2a edizione
8-11 dicembre 2008

Breakfast on Pluto, Neil Jordan (2006)
The Front Line, David Gleeson (2006)
Gabriel Byrne: Stories from Home, Pat Collins (2008)
Garage, Lenny Abrahamson (2007)
H3, Les Blair (2001)
Rocky Road to Dublin, Peter Lennon (1968)
Saviours, Ross Wihitaker e Liam Nolan (2008)
Six Shooter, Martin McDonagh (2005)
Small Engine Repair, Niall Heery (2007)
Chippers, Nino Tropiano (2008)

 
“Di questa giovane cinematografia e dei suoi grandissimi interpreti io sono alla continua scoperta, con un piacere che in occasione di Irish Film Festa vi invito a condividere”.

(dal catalogo della 2a edizione di IFF)

IFF10 — 2007, la prima edizione

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“Alla prima edizione di IRISH FILM FESTA abbiamo presentato December Bride di Thaddeus O’Sullivan, tuttora il mio film irlandese preferito”

Susanna Pellis, direttore artistico

 

IRISH FILM FESTA, 1a edizione
8-11 novembre 2007

Adam & Paul, Lenny Abrahmson (2004)
The Butcher Boy, Neil Jordan (1997)
December Bride, Thaddeus O’Sullivan (1989)
Disco Pigs, Kirsten Sheridan (2001)
The Honeymooners, Karl Golden (2004)
Mickybo & Me, Terry Loane (2005)
Omagh, Pete Travis (2004)
Pavee Lackeen – The Traveller Girl, Perry Ogden (2005)
Studs, Paul Mercier (2006)
The Tiger’s Tail, John Boorman (2006)

 
“I film del nostro festival affrontano temi sorprendentemente attuali e scelgono modi di rappresentazione diversissimi fra loro. Ma ciascuno di essi immerge in un’atmosfera profondamente e inconfondibilmente irlandese; e tutti insieme mostrano come questo cinema, uscito da decenni di colonizzazione artistica, rappresenti oggi appieno la propria specificità culturale risultando, al tempo stesso, attraente anche per il pubblico internazionale”.

(dal catalogo della 1a edizione di IFF)

Il programma di IRISH FILM FESTA 10

Il programma di Irish Film Festa 10

 

Giunge alla decima edizione IRISH FILM FESTA, il festival interamente dedicato al cinema irlandese che quest’anno si terrà dal 30 marzo al 2 aprile, come di consueto alla Casa del Cinema di Roma.

“In questi dieci anni abbiamo presentato il meglio del cinema irlandese contemporaneo, scegliendo film inediti nel nostro Paese, ma premiati all’estero da numerosi riconoscimenti; e avuto il privilegio di accogliere ospiti prestigiosi come Stephen Rea, Fionnula Flanagan, Lenny Abrahamson, Adrian Dunbar, e molti altri. Per questo, la decima edizione di IRISH FILM FESTA sarà un’edizione speciale, celebrativa del percorso finora compiuto e propulsiva per quello ancora da compiere”, commenta il direttore artistico Susanna Pellis.

Tra i lungometraggi in programma alla decima edizione di IRISH FILM FESTA, tutti in anteprima italiana, vedremo il documentario Bobby Sands: 66 Days di Brendan J. Byrne, dedicato ai sessantasei giorni di sciopero della fame che nel 1981 portarono alla morte di Bobby Sands nel carcere di Long Kesh. Il film analizza il valore simbolico e culturale del digiuno nel contesto storico-politico irlandese e si basa sui diari tenuti in carcere dallo stesso Bobby Sands, affidandone la lettura all’attore Martin McCann, atteso come ospite al festival: “Quelle parole mettono la sua voce al centro del film e ci portano nella sua mente – spiega il regista – l’unico posto nel quale Sands ha trovato la libertà”. 66 Days è stato presentato all’ultimo Galway Film Fleadh e al festival internazionale del documentario Hot Docs di Toronto.

Alla proiezione di 66 Days parteciperà anche il giornalista Riccardo Michelucci, autore del saggio di recente pubblicazione Bobby Sands. Un’utopia irlandese (Edizioni Clichy).

La storia dei Troubles nordirlandesi e la loro rappresentazione cinematografica in opere come Angel, Una scelta d’amore (Some Mother’s Son), Niente di personale (Nothing Personal), The Boxer, Hunger, e altre, saranno inoltre al centro di una conferenza che terrà al festival il prof. Martin McLoone (University of Ulster, Emeritus).

Martin McCann, che abbiamo visto l’anno scorso in The Survivalist di Stephen Fingleton, è anche interprete e co-regista del mockumentary Starz, uno dei cortometraggi in concorso che vede come protagonista uno straordinario Gerard McSorley (The Constant Gardener, Veronica Guerin), anche lui atteso a Roma. La sezione competitiva di IRISH FILM FESTA presenta quest’anno quindici corti — qui la selezione completa — che spaziano tra vari generi e tecniche di realizzazione (animazione, documentario, horror, thriller).

Il regista Ciarán Creagh, l’attrice protagonista Caoilfhionn Dunne (nel cast della serie Love/Hate) e ancora Gerard McSorley presenteranno invece il dramma In View: Ruth è un’agente di polizia che, incapace di elaborare il lutto per la perdita del figlio e del marito, sta smarrendo anche se stessa. Il suo senso di colpa è insopprimibile, e la spinge ad affrontare gli errori del passato in cerca di redenzione.

Vicenda drammatica anche per Mammal, scritto e diretto da Rebecca Daly e interpretato da Rachel Griffiths (nomination agli Oscar 1999 per Hilary and Jackie) e il giovane Barry Keoghan (Love/Hate): per Margaret la notizia della sparizione del figlio adolescente, che lei ha lasciato quando era piccolo, coincide con la decisione di ospitare Joe, un ragazzo senzatetto che ha trovato per strada, ferito. Mammal è stato presentato in anteprima al Sundance Film Festival nel 2016.

Sanctuary, opera prima di Len Collin, ha un’origine teatrale: alla base c’è il testo omonimo di Christian O’Reilly messo in scena dalla Blue Teapot Theatre Company, una compagnia di Galway formata da attori con disabilità intellettive. Protagonisti del film, che mantiene lo stesso cast della pièce, sono Larry e Sophie, due giovani innamorati: cosa può esservi di più naturale per loro che desiderare di passare del tempo insieme da soli? Ma Larry e Sophie non sono una coppia come le altre. E cercando di avere un po’ di intimità non stanno solo infrangendo le regole, stanno infrangendo la legge.

In The Flag di Declan Recks (il suo primo film, Eden, era all’IFF 2008) si torna a parlare  della Easter Rising, dopo il Centenario celebrato anche dal festival lo scorso anno, attraverso un’inedita chiave comica. Per Harry Hambridge (Pat Shortt), irlandese emigrato a Londra, va tutto storto. Tornato a casa per il funerale del padre, trova una dichiarazione secondo la quale sarebbe stato suo nonno ad issare la bandiera irlandese sul General Post Office durante la Rivolta di Pasqua del 1916. Bandiera che oggi si trova appesa, alla rovescia, in una caserma inglese. Stanco di subire umiliazioni, Harry è determinato, con l’aiuto di improbabili compagni (c’è anche Moe Dunford, visto all’IFF 2015 in Patrick’s Day di Terry McMahon), a recuperare quella  benedetta  bandiera. A Roma saranno presenti Declan Recks e lo sceneggiatore Eugene O’Brien.

Ispirato alla cronaca di un sequestro di cocaina per 440 milioni di euro al largo delle coste di Cork nel 2007, The Young Offenders di Peter Foott (miglior film irlandese al Galway Film Fleadh 2016) vede due ragazzi della zona, Conor e Jock, intraprendere un viaggio di 160 chilometri su due biciclette rubate nella speranza di trovare una balla di cocaina che a quanto pare è sfuggita alle forze dell’ordine. Una commedia dal ritmo frenetico, che in patria ha letteralmente spopolato. L’autore e regista Peter Foott sarà al festival e per l’occasione verrà proiettato anche il suo cortometraggio The Carpenter and His Clumsy Wife, menzione speciale alla Mostra di Venezia 2004.

Due sconosciuti svuotano i loro conti bancari, vendono i loro beni, e mettono il loro intero patrimonio in contanti in una borsa sportiva verde. Poi si recano in una località solitaria per battersi fino alla morte. Il vincitore seppellisce il perdente e si allontana due volte più ricco. È l’idea alla base di Traders, il film di Rachael Moriarty e Peter Murphy che vede come protagonisti Killian Scott (Love/Hate) e John Bradley (Game of Thrones). Piccoli ma significativi ruoli anche per Barry Keoghan e Caoilfhionn Dunne.

Due, infine, gli Irish Classic della decima edizione. Il primo è The General di John Boorman (1998), premiato per la migliore regia al Festival di Cannes: il generale del titolo è il criminale dublinese Martin Cahill, interpretato nel film da Brendan Gleeson. Noto per la spietatezza e per la meticolosità con la quale pianificava le azioni criminali, Cahill è stato raccontato nel dettaglio nel libro The General  del giornalista Paul Williams, dal quale è tratta la sceneggiatura del film. Il testo è stato pubblicato per la prima volta in Italia solo l’anno scorso da Milieu Edizioni per la collana Banditi senza tempo, parallelamente ad altri due volumi legati all’Irlanda: On the Brinks dell’ex militante dell’IRA Sam Millar e Bomber Renegade di Michael “Dixie” Dickson, ultimo prigioniero dell’IRA ad essere liberato, oggi organizzatore di concerti ed eventi sportivi.

The Boxer (1997) è invece l’omaggio di IFF al regista Jim Sheridan, che sarà per la prima volta ospite al festival per un incontro col pubblico. Di Sheridan, tre nomination agli Oscar (per la regia di Il mio piede sinistro e Nel nome del padre, e per la sceneggiatura di In America), verrà proposto anche il film più recente, Il segreto (The Secret Scripture), tratto dal romanzo omonimo di Sebastian Barry. Interpretato da Rooney Mara, Eric Bana, Vanessa Redgrave e Adrian Dunbar, Il segreto, già presentato alla scorsa Festa del Cinema di Roma, uscirà nelle sale italiane il 6 aprile distribuito da Lucky Red. Fa parte dell’omaggio a Sheridan anche The Carpenter and His Clumsy Wife, di cui il regista è la voce narrante.

Un’ulteriore parentesi letteraria sarà dedicata dal festival allo scrittore Dermot Bolger, protagonista di un incontro coordinato da John McCourt (Università di Macerata). Nato nel 1959 a Finglas, periferia nord di Dublino, Bolger è autore di romanzi, poesie e testi teatrali. Tra i suoi libri più noti, Verso casa (1997) e Figli del passato (2007), pubblicati in Italia da Fazi Editore.