IRISH FILM FESTA torna con un’edizione speciale che si svolge interamente online: dal 27 al 29 novembre, i cortometraggi selezionati per la sezione concorso 2020 saranno disponibili gratuitamente per il pubblico italiano su irishfilmfesta.org
La 13a edizione di IRISH FILM FESTA si sarebbe dovuta svolgere dal 25 al 29 marzo scorso presso la Casa del Cinema di Roma ed è stata annullata, come tantissime altre manifestazioni, a causa dell’emergenza COVID. Il programma prevedeva come sempre proiezioni di lungometraggi e cortometraggi, incontri e masterclass con gli ospiti, e una sezione letteraria.
L’evento online IRISH FILM FESTA in short non vuole sostituire l’esperienza reale del festival, per il quale la presenza degli artisti irlandesi è sempre stata e resta imprescindibile; l’iniziativa nasce dal desiderio di continuare a offrire agli spettatori italiani, sia pure in forma ridotta, una finestra sul cinema irlandese contemporaneo e su uno dei suoi settori più vivaci, quello del cortometraggio.
«I cortometraggi finalisti sono in totale 18, divisi in due categorie, Live Action e Animazione. La selezione è stata impegnativa, con diversi corti assai validi che sono dovuti – nostro malgrado – rimanere fuori. Fa piacere, per l’ennesima volta, veder confermato il livello e la considerazione raggiunti dal cortometraggio in Irlanda; e fa altrettanto piacere riconoscere attori molto noti nei titoli in concorso, come Moe Dunford, Kate O’Toole, Martin McCann, Ian McElhinney, Pat Shortt, Stuart Graham», commenta il direttore artistico Susanna Pellis.
Oltre ai riconoscimenti assegnati da una giuria professionale, IRISH FILM FESTA in short prevede un Premio del Pubblico per il quale gli spettatori saranno chiamati a votare online.
New Irish Shorts: il meglio dei nuovi cortometraggi irlandesi
Per la categoria Live Action vedremo Cynthia di Jack Hickey, premiato come miglior cortometraggio drammatico al Galway Film Fleadh 2019: una cena tra amici che non si vedono da tempo fa emergere segreti e conflitti repressi. La protagonista è Clare Dunne, attrice teatrale e recente protagonista di Herself, il film diretto da Phyllida Lloyd di prossima distribuzione anche in Italia. Nel cast di Cynthia si fa notare poi Moe Dunford, che il pubblico di IRISH FILM FESTA ha incontrato più volte nel corso degli anni.
Nella stessa categoria spicca anche Ciúnas (Silence) di Tristan Heanue, che si avvale di una grande interpretazione di Gary Lydon per mettere in scena con delicatezza il dramma di una famiglia che sta attraversando un momento difficile; Heanue, che è anche un attore, ha già presentato all’IRISH FILM FESTA altri due corti, Today nel 2017 e A Break in the Clouds nel 2018.
Nel teso Break Us di Rioghnach Ní Ghrioghair, una coppia di giovani rapinatori scopre la propria vera natura quando il piano non va come previsto.
La Petite Mort è l’ironico esordio alla regia dell’attore Michael Smiley (Jawbone, The Lobster): un uomo e una donna si incontrano per caso in un parco, ma le cose non sono ciò che sembrano.
Finale a sorpresa anche per Was That a Yes? di Ray Mac Donnacha, nel quale un appuntamento romantico non va nella giusta direzione; il protagonista è Dara Devaney, vincitore dell’Irish Film & Television Award come miglior attore per An Klondike nel 2016 e più volte ospite del festival.
Halo è scritto, diretto (con un’unica inquadratura) e interpretato da un giovane emergente, Michael-David McKernan: un tassista solitario e una sua cliente condividono una serata di grandi cambiamenti;
nel fantascientifico Maya di Sophia Tamburrini, un uomo è costretto a lasciare il mondo di realtà virtuale in cui si era rifugiato; il protagonista è Pat Shortt, che ricordiamo in Garage di Lenny Abrahamson (2007), The Guard (2011) di John Michael McDonagh e più di recente in The Flag di Declan Recks (2017).
Made in Northern Ireland: uno sguardo verso il Nord
Come sempre, IRISH FILM FESTA presta grande attenzione alla produzione cinematografica dell’Irlanda del Nord, presente quest’anno con quattro cortometraggi: The Appointment di David Moody (già in concorso nel 2018 con Listen e nel 2019 con Camlo) racconta la dura vita quotidiana di un ragazzo che si prende cura della madre malata;
Father Father di Michael McDowell è invece una divertente commedia sulle ipocrisie di una piccola comunità, con Ian McElhinney e Martin McCann come brillanti protagonisti;
in Parting Gift di Paul Kennedy (all’IRISH FILM FESTA nel 2014 con il lungometraggio Made in Belfast), Stuart Graham interpreta un senzatetto che stringe un’insolita amicizia con una ragazza;
in Ruby di Michael Creagh, una coppia (lui è Dan Gordon, lei Kate O’Toole) festeggia il 40esimo anniversario di matrimonio.
I documentari
La categoria Live Action presenta infine anche due documentari: The Vasectomy Doctor di Paul Webster racconta la vicenda professionale di Andrew Rynne, il primo medico irlandese a praticare la vasectomia che rischiò la vita a causa del suo lavoro;
The Grass Ceiling di Iseult Howlett celebra il valore dello sport femminile di squadra attraverso le esperienze di tre atlete. Howlett era la montatrice del documentario My Astonishing Self: Gabriel Byrne on George Bernard Shaw di Gerry Hoban, visto all’IRISH FILM FESTA 2018.
L’animazione
La selezione dei cortometraggi d’animazione si presenta molto varia per tecniche e temi: Abe’s Story di Adam H Stewart reinventa l’animazione di silhouette applicandola a complessi sfondi digitali; il protagonista Abe, manager teatrale frustrato, sta scrivendo la storia dell’orrore che gli cambierà la vita. Il corto ha vinto il premio per la miglior sequenza animata al Galway Film Fleadh 2019.
Streets of Fury di Aidan McAteer (miglior animazione al Galway Film Fleadh 2019) riprende l’estetica dei videogiochi anni 80 per una divertente storia di amicizia e riscatto; McAteer, che aveva già presentato all’IRISH FILM FESTA il corto Deadly nel 2015, lavora come regista, animatore e disegnatore di storyboard in diverse serie animate per bambini, come Oddbods e Ben & Holly.
Robin Lochmann è un filmmaker irlandese che lavora a Berlino: in Them combina tecniche digitali (motion capture) e analogiche (modellini costruiti a mano) per un apologo sui pericoli delle ideologie e del conformismo.
Animazione tradizionale, invece, per The Wiremen di Jessica Patterson, che racconta l’arrivo dell’elettricità nell’Irlanda rurale degli anni 60 con toni da fiaba; tra i doppiatori, Ruth McCabe e Barry Ward.
Archie’s Bat è infine il lavoro di diploma di Shannon Egan, studentessa della Limerick School of Art & Design: l’amicizia tra un bambino e un pipistrello disegnata in animazione 2D.
Fuori Concorso: la danza di Oona Doherty
Chiude il programma, fuori concorso, A Concrete Song: ispirato alla serie di performance Hard to Be Soft della coreografa di Belfast Oona Doherty, il cortometraggio è realizzato da Dave Tynan in collaborazione con il Belfast International Arts Festival, il Dublin Dance Festival e l’Abbey Theatre. Il direttore della fotografia è l’attore Hugh O’Conor, che l’anno scorso ha presentato all’IRISH FILM FESTA la sua opera prima come regista, Metal Heart, e ha esposto alla Casa del Cinema una selezione di opere fotografiche.
L’edizione speciale online IRISH FILM FESTA in short è realizzata con il sostegno di Culture Ireland e dell’Ambasciata d’Irlanda in Italia, e con la collaborazione di Network Ireland Television.
Media partner dell’iniziativa è Film Tv.