Il panel ISLE OF DOCS organizzato nell’ambito dell’12a edizione di IRISH FILM FESTA (27 – 31 marzo 2019) vuole essere un’occasione di approfondimento sul documentario nell’industria cinematografica irlandese e nordirlandese, un settore sempre più solido dal punto di vista produttivo, e in grande crescita artistica.
Screen Ireland, l’ente pubblico irlandese a sostegno della cinematografia nazionale, prevede annualmente programmi di finanziamento specifici per i documentari. In Irlanda del Nord, iniziative analoghe sono promosse da Northern Ireland Screen, mentre cresce l’attenzione anche da parte dei festival.
Per l’Irlanda del Nord, in particolare, il documentario ha rappresentato, e continua a rappresentare, un importante strumento di ricerca storica sul periodo dei Troubles, con un’attenzione sempre maggiore al linguaggio e alla sperimentazione formale.
Ne parleremo con Seán Murray, filmmaker di Belfast, che all’IFF nel 2015 aveva già presentato Ballymurphy, sul massacro avvenuto nell’omonima zona di Belfast nel 1971. Quest’anno vedremo invece il suo Unquiet Graves che, con la voce narrante dell’attore Stephen Rea, indaga su come la cosiddetta Glenanne Gang, formata da membri del RUC (il corpo di polizia nordirlandese) e dell’UDR (un reggimento dell’esercito britannico), si rese responsabile dell’omicidio di oltre 120 civili innocenti tra il 1972 e il 1978.
Nordirlandese è anche il regista e produttore Brendan J. Byrne, di cui IFF proporrà, abbinandolo proprio al panel ISLE OF DOCS, il cortometraggio Hear My Voice, omaggio cinematografico a coloro che hanno perso degli affetti nel corso del trentennale conflitto in Irlanda del Nord. Il film accosta la collezione di ritratti “Silent Testimony” dell’artista Colin Davidson con le parole pronunciate dalle persone che appaiono nei dipinti e che sono al tempo stesso vittime e sopravvissuti dei Troubles, trovando così un emozionante punto di contatto tra testimonianza orale, pittura e cinema. Di Byrne all’IFF è già stato visto, due anni fa, Bobby Sands: 66 Days, che raccontava i sessantasei giorni di sciopero della fame dell’attivista repubblicano analizzandone l’impatto culturale e politico a partire dai suoi stessi diari, scritti in carcere.
Brendan J. Byrne ci parlerà inoltre della sua esperienza come direttore artistico della Fine Point Films, sempre più attiva non solo in Irlanda ma anche a livello internazionale; tra i film prodotti o co-prodotti dalla società, citiamo ad esempio Mea Maxima Culpa di Alex Gibney (2012), che indagava sui crimini di pedofilia nella chiesa cattolica, Elián di Tim Golden e Ross McDonnell (2017), sulla vicenda del bambino cubano Elián González, e Gaza di Garry Keane e Andrew McDonell, appena presentato con successo al Sundance Film Festival.
Tra i relatori di ISLE OF DOCS anche il dublinese Frank Berry, che partecipa al festival con un’opera di finzione, il dramma Michael Inside, ma il cui metodo di lavoro è da sempre basato sul contatto diretto con la realtà sociale. Il suo I Used to Live Here, visto all’IFF nel 2016, affrontava il tema del suicide cluster tra gli adolescenti (l’effetto di emulazione sui testimoni diretti o indiretti di un suicidio) ed era realizzato in collaborazione con un’associazione attiva nella tutela della salute mentale dei più giovani.
ISLE OF DOCS rappresenta un’occasione unica di incontro e confronto per i filmmaker italiani e gli operatori del settore, che dopo la presentazione potranno scambiare idee e progetti con i colleghi irlandesi.
ISLE OF DOCS – L’ascesa del documentario nel New Irish Cinema
RELATORI
Brendan J. Byrne
Seán Murray
Frank Berry
Moderatore: Susanna Pellis (direttore artistico IFF)
Casa del Cinema, 29 marzo 2019
ore 19:00 – 20:30 (Sala Deluxe, ingresso gratuito, traduzione simultanea)
prima del dibattito, proiezione del cortometraggio Hear My Voice di Brendan J. Byrne (23’)
RSVP (informazioni e accrediti): irishfilmfesta@gmail.com