Stagione senza precedenti per il cinema irlandese, che raccoglie sette nomination e due Oscar proprio nell’anno del Centenario della Easter Rising, la rivoluzione di Pasqua 1916, momento chiave nel percorso del paese verso l’indipendenza.
All’anniversario sono legate moltissime iniziative, in Irlanda e fuori, a cui partecipa anche IRISHFILMFESTA: un’intera sezione del nostro programma quest’anno è infatti a tema, con film, documentari, serie tv e cortometraggi che portano sullo schermo i fatti e i volti dell’insurrezione. C’è anche Michael Collins di Neil Jordan, che torna in sala a vent’anni dall’uscita e dal Leone d’Oro vinto alla Mostra di Venezia.
L’altro filone del nostro festival presenta, come di consueto, il meglio del New Irish Cinema più recente: a cominciare da Room, grande lezione di regia e definitiva legittimazione di Lenny Abrahamson in Europa e oltreoceano.
Ritorna poi il cinema in lingua gaelica, questa volta nella più inedita della varianti, un western che vede tre fratelli di Galway prendere parte alla corsa all’oro di fine Ottocento nel leggendario Klondike (An Klondike, appunto). Del tutto antieroica, al contrario, l’ambientazione di You’re Ugly Too: girato nelle grigie Midlands irlandesi, con un misuratissimo Aidan Gillen cui contende la scena un prodigio di ragazzina, Lauren Kinsella, sua irriverente nipote nel film.
Nasce invece da un’indagine sul campo I Used to Live Here, che parla di adolescenti tentati dal suicidio, spesso per emulazione. Altrettanto tragicamente vera è la storia documentata in Road, immagini coinvolgenti e sconvolgenti di motociclismo su strada: vittorie e schianti di due generazioni della famiglia Dunlop, campioni nordirlandesi della specialità.
Di produzione nordirlandese anche The Survivalist, opera prima di Stephen Fingleton: il film immagina un futuro nemmeno troppo remoto in cui, esaurita ogni risorsa energetica, chi sopravvive lotta solo per soddisfare i propri bisogni primari. È l’apocalisse dell’umanità, messa in scena con grande asciuttezza.
Chiude l’adrenalinico, sorprendente Pursuit di Paul Mercier, un’antichissima leggenda del ciclo feniano trasformata in film gangster, con abbondanza di inseguimenti e spari. Numeroso, affiatato – e si intuisce parecchio divertito – il cast: Barry Ward e Ruth Bradley sono la coppia in fuga, Liam Cunningham uno dei molti inseguitori.
Resta da dire che rispetto alle edizioni precedenti abbiamo allargato l’offerta di cortometraggi, con venticinque titoli in totale divisi fra concorso e After ’16 (la sezione non competitiva dei corti per il Centenario); e che inaugureremo uno spazio espositivo, con la mostra di disegni 1916: Portraits and Lives.
Tutto, come sempre, in compagnia di attori e registi. Altrimenti, che FESTA sarebbe?
— Susanna Pellis